OPERA

Ristrutturazione barchessa ottocentesca
e cambio d’uso a ristorante

ANNO

2009

LOCALITÁ

Camposampiero

INCARICO

Progettazione architettonica
Progettazione strutturale
Direzione lavori
Sicurezza cantiere

Trattoria al Corso

L’edificio in esame è stato presumibilmente costruito nel corso della prima metà del XIX° secolo ; trattasi del tipico fabbricato rurale ottocentesco a pianta rettangolare (masseria), edificato parallelamente alla strada ed, essendo a sud della medesima, ad essa prospiciente, in modo da lasciare adeguato spazio per l’aia a mezzogiorno del manufatto, sulla quale è affacciato l’ampio porticato architravato a tutta altezza.
La destinazione d’uso e la distribuzione dei vani interni ha subito notevoli modifiche nel corso degli anni pur mantenendo ben visibile l’organizzazione originaria delle stanze.
Il portico è il centro strutturale e distributivo che regola l’edificio; esso funge da collegamento e comunicazione con l’esterno e attraverso questo si accede a tutti i locali: il pranzo e la cucina, in cui trova posto l’ampia cappa del camino, un tempo collegati, ora divisi, da cui si può entrare direttamente nella stalla, collocata come tradizione vuole verso ovest, e nel soggiorno, cantina e camere situate ad est. Nell’angolo sud-ovest del fabbricato sono presenti due locali adiacenti alla stalla, uno adibito a magazzino, l’altro, più a sud, utilizzato come tinello.
Al piano primo si accede per mezzo di due diverse scale di legno: la prima è situata sotto il portico di fronte all’ingresso della stalla e porta al fienile aperto anch’esso su quest’ultimo; la seconda, costruita in epoca successiva, si trova internamente al fabbricato, sempre con accesso dal portico, e conduce ad una serie di locali adibiti a camere e ripostigli, comunicanti anche con il fienile.
Le strutture verticali sono formate da muri e pilastri in muratura, le strutture orizzontali sono costituite da solai lignei, alcuni lasciati a vista ed altri controsoffittati con arelle in incannucciato intonacato, la copertura, anch’essa in legno, è formata da un’orditura principale ed una secondaria su cui poggia il rivestimento di tavelle in cotto. Il manto di copertura è in coppi e le lattonerie, di varia fattura, epoca e qualità, sono parte in rame e parte in materie plastiche.
Il tutto versa in un pessimo stato di conservazione statica, alcuni solai sono pericolanti e la copertura è in diversi punti sconnessa con conseguenti infiltrazioni d’acqua piovana e progressivo avanzamento del degrado, fonte di:
-​distacco di intonaco;
tavolato putrescente;
controsoffitto in arelle in gran parete crollato.
In varie zone le murature portanti manifestano evidenti lesioni dovute al dissesto dei giunti tra i vari mattoni, inoltre le pareti perimetrali presentano evidenti infiltrazioni d’acqua capillare dal piano di fondazione per una altezza di circa 1 ml.
Nel corso degli anni l’edificio ha subito diversi rimaneggiamenti, dovuti essenzialmente alle mutate esigenze dei residenti.
Gli interventi oggi più evidenti risalgono al dopoguerra quando sono stati realizzati gli impianti tecnologici indispensabili a garantire le più elementari condizioni igieniche, tra cui:
impianto elettrico;
sanitario;
idrico;
pavimenti e rivestimenti interni.
Analizzando il layout distributivo si evince che alcuni elementi sono superfetazioni successive alla costruzione del fabbricato, in particolare:
inserimento di un bagno al piano terra in un angolo della stalla;
costruzione di una parete divisoria tra le attuali cucina e pranzo, un tempo costituenti un unico locale;
creazione al piano primo di tre camere comunicanti con il fienile ed il magazzino. Due sono state ricavate internamente al volume esistente per mezzo di tramezze divisorie, la terza con la realizzazione di un solaio in legno a chiudere la porzione centrale del portico.
La porzione est ha subito molteplici modifiche nel corso del tempo, tali da impedire una dettagliata conoscenza della sua evoluzione; un esame comparativo con fabbricati coetanei e dalle caratteristiche similari a quello in oggetto  permettono di supporre con buona approssimazione la presenza di un locale cantina molto più ampio dell’attuale. Ulteriore conferma la si evince dall’attuale destinazione d’uso dei diversi locali (camere da letto) che fa supporre una progressiva suddivisione interna degli spazi. Tali variazioni sono state fonte di continui spostamenti ed adeguamenti dei fori interni al porticato tali da impedire qualsiasi verosimile definizione della loro conformazione originaria.

Il progetto prevede la realizzazione di un intervento di ristrutturazione edilizia, pur con le limitazioni imposte dallo specifico vincolo comunale imposto al fabbricato; le attuali pessime consistenze delle stato di fatto supportano le scelte progettuali rivolte verso tale intervento, onde rispondere all’esigenza di recupero e rinnovo di un patrimonio edilizio che a tutt’oggi si presenta obsoleto e degradato, nel rispetto della sua storia e della sua evoluzione abbinati alla volontà di perpetrarne lo spirito e la memoria con un intervento che lo faccia nascere a nuova vita.
L’intervento proposto è volto alla ristrutturazione dell’edificio al fine di non perdere le qualità intrinseche dello stesso, salvaguardandone le caratteristiche e la tipologia originaria, ma allo stesso tempo operando nell’esigenza di rivolgerlo a nuovi utilizzi più consoni alla sua ubicazione, all’epoca attuale ed alle relative mutate esigenze della proprietà.
Il cambio d’uso sarà uno stimolo alla rivitalizzazione dell’edificio, che dalle nuove destinazioni trarrà ulteriore linfa vitale onde continuare la sua evoluzione nel tempo.
Il progetto prevede la realizzazione di due esercizi commerciali  sviluppati sui due piani esisenti: la distribuzione interna risulterà leggermente cambiata rispetto all’originale onde garantire una adeguata fruibilità degli spazi, mantenendo allo stesso tempo la caratteristica peculiare del manufatto, il portico e la sua centralità distributiva quale unico privilegiato accesso alle varie attività, nonché lasciando inalterate le principali strutture interne.
Dal punto di vista della composizione esterna i prospetti rimarranno essenzialmente inalterati ad eccezione della demolizione della piccola stanza al piano primo che attualmente occlude una porzione del portico, con conseguente ripristino della continuità originaria, e solamente sottoposti ai necessari interventi riqualificativi, oltre alla formazione in copertura di finestre per tetti.
Di seguito sono riportati gli interventi più significativi che si intende realizzare all’interno dell’edificio .
DEMOLIZIONI
A.​Rimozione del divisorio che attualmente suddivide in due parti il locale che originariamente era un’unica cucina.
B.
Demolizione di due muri nella parte nord-est del piano terra del fabbricato dove originariamente era ubicato l’unico locale costituente la cantina.
C.
Ripristino della continuità del portico con l’eliminazione della stanza costruita come superfetazione entro lo stesso.
D.
Demolizione della tramezzatura interna al granaio, formata da laterizio forato, e conseguente ricostituzione di un unico open space.
NUOVE MURATURE
E.
Creazione di due blocchi di servizi igienici al piano terra onde adeguare i locali alle norme igienico-sanitarie.
Si precisa che, nel rispetto del parere della Commissione Edilizia Integrata , saranno mantenute le strutture portanti interne del fabbricato (pilastri, murature); per quanto riguarda la conservazione delle scale si fa presente la necessità di alterarne la geometria onde garantire ottimali rapporti tra alzata e pedata nel rispetto degli attuali requisiti di legge.
Si sottolinea che nel limite del possibile nel corso dei lavori si cercherà di risanare e recuperare il materiale ancora in buono stato .
Le strutture portanti verticali sono formate da muri e pilastri in muratura, i quali verranno ristrutturati, consolidati e ripristinati con attente operazioni di “cuci-scuci”.
Le strutture orizzontali saranno costituite da solai lignei e la copertura, anch’essa in legno, sarà formata da un’orditura principale ed una secondaria su cui poggerà il rivestimento di tavelle in cotto, recuperate e pulite dopo lo smontaggio del tetto.